Principe, al secolo Massimiliano Cassaro, è presente sul panorama musicale da circa venti anni, nel corso dei quali si è guadagnato un credito nell’ambiente Hip Hop ed oltre, affinando uno stile che lo rende versatile e completo.
Il suo background è quello delle gare di freestyle che lo hanno visto protagonista sin dai primi anni di attività e che fanno di lui un artista davvero popolare e rispettato.
 
 “Credo” è il titolo del suo primo disco solista, anticipato dal singolo “Il Problema”, traccia che dà un’idea ben precisa di quella che è la sua posizione politico-ideologica e il suo spessore.
La nota di merito arriva dai ripetuti passaggi del videoclip del brano sul programma di Rai Tre “Blob”.
Ultimo riconoscimento per questo album è per il pezzo “Godzilla” che è stato premiato a luglio 2007 da Amnesty International per il concorso “Voci per Libertà”.
 
Ad aprile 2008 esce il suo secondo lavoro solista dal titolo evocativo: “R-Esistenza”.
Le sonorità sono ovviamente hip hop arricchite talvolta da influenze reggae, i testi ancor più decisi del primo album.
Il primo singolo è un pezzo dal titolo “Brucia” in collaborazione appunto con Red Roots la voce dei “The Rootscall” noto gruppo reggae.
Sempre nell’aprile del 2008 viene selezionato tra i sei gruppi finalisti del Concorso Nazionale “Primo Maggio Tutto l’Anno”. Nell’esibizione di Roma incontra Paolo Belli con il quale si nasce una forte sintonia artistica che ha portato alla realizzazione del progetto “Giovani e Belli” in cui il cantautore emiliano decide di puntare su alcuni talenti che a suo dire, meritano una chance in più per avviare una carriera nel mondo della musica.
 
La produzione dell’artista torinese però non si ferma mai e conduce alla realizzazione di “Dalla Parte Sbagliata”. “Dalla Parte Sbagliata” è il terzo disco solista.
Un titolo che porta la mente a pensare ad uno status che non sempre ci rappresenta, uno status estremamente attuale in un’Italia sempre più scontenta.
Il disco è la naturale conseguenza della pesante vita di tutti i giorni divisa tra ore di duro lavoro in fonderia (Teksid gruppo Fiat) e la musica, dove le parole rappresentano i fatti quotidiani e la via di fuga da uno standard che altrimenti lascerebbe poco spazio alla creatività.
Nei suoi testi c’è un mix di lotta, protesta, rabbia e voglia di giustizia, il tutto perfettamente incastrato grazie alla padronanza dell’arte del Rap.
Principe si diverte ad essere autoironico giocando con l’ascoltatore e portandolo a rimbalzare tra testi impegnati e divertenti mentre il suo flow cattura l’attenzione
È il caso dello street single “Quelli come me” feat Rayden (Onemic): un vero e proprio BANGER in perfetto stile 90.
 
Il primo singolo ufficiale “Con chi stai” vede la collaborazione con “Bobo” Boggio voce dello storico gruppo Fratelli di Soledad e con i PoorManStyle. Qui la voglia di comunicare si traveste da canto “popolare” contemporaneo, ritmi ska e suoni in levare, energia buona e propositiva che dichiara forte al mondo da che parte si schiera nella lotta contro il grigio e il pensare comune.
 
Nel 2017 scrive il pezzo di punta dell’album hip hop più apprezzato dell’anno, la compilation “Dead Poets” di Dj FastCut. Dj di fama internazionale lo chiama a partecipare e Principe fedele alla propria linea combat, presenta l’head banger dell’anno “Odio gli indifferenti” in collaborazione con il rapper di Roma, Kento.
La produzione è continua ed escono altri pezzi già cult come “Musica Immortale” con produzione sublime di Dj Koma.
 

Ora è il momento di Working Class Rap.

Cinque brani prodotti da Dj Koma, impreziositi dai tagli di Dj Pregno e con le rime oltre che dello stesso Principe anche del talentuoso Lord Emak.

Un rap contaminato da sonorità attuali, ma che mantiene la forza, il gusto e l’ attitudine del rap più classico.

Contenuti, incastri, ironia e critica sociale sono gli ingredienti principali di questo lavoro.

Il primo singolo è stato girato a Genova ed è dedicato a Riccardo Zampagna, un calciatore controcorrente che s’identifica molto con il vissuto del rapper torinese.

Insomma, gli amanti del buon rap che stanno attraversando un momento di sconforto musicale per quello che si sente in giro attualmente, possono dormire sogni tranquilli.

La vecchia scuola è tornata, anzi non è mai andata via. 

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